Oggetti parametrici: Product Data Template e normative di riferimento
di Alessio Mazzotti, BIM Consultant
Le famiglie parametriche ricoprono un ruolo fondamentale nell’ambito della metodologia BIM. Chiunque abbia lavorato ad un progetto, architettonico, impiantistico o strutturale ha dovuto creare un oggetto parametrico oppure intervenire sui file a propria disposizione per fare in modo che rispondessero ad esigenze specifiche. Vediamo di affrontare alcuni dei temi più importanti che riguardano gli oggetti che quotidianamente vengono utilizzati all’interno dei nostri progetti.
Pianificazione e nomenclatura
La creazione di una famiglia parametrica richiede un’accurata fase di pianificazione. In un approccio di questo tipo risulta fondamentale avere chiaro quali siano i passaggi cardine per strutturare una famiglia qualitativamente valida, permettendo la creazione di un prodotto che altrimenti troverebbe difficile impiego. Impostare inoltre un workflow preciso consente la scalabilità del processo di produzione delle famiglie, facendo si che, indipendentemente dall’autore e dall’oggetto che si intende creare, il risultato possa essere sempre riferibile ad un preciso standard.
Un oggetto BIM è composto fondamentalmente da due parti: una grafica, 2D o 3D sulla base del livello di dettaglio geometrico che si è intenzionati ad utilizzare ed una informativa che permette la descrizione di ogni aspetto dell’oggetto che si sta costruendo: dimensioni, informazioni sul produttore, caratteristiche tecniche e via dicendo. A questo proposito uno dei principali problemi che coinvolge la creazione delle famiglie riguarda la nomenclatura, il tipo di parametro da utilizzare e le unità di misura adeguate da assegnare ai valori indicati. Al fine di realizzare oggetti che possano essere riconducibili ad uno standard riconosciuto ed affermato è consigliato l’utilizzo dei PDT di scuola anglosassone.
Product Data Template e Product Data Sheet
Con una domanda crescente da parte dei progettisti di avere a disposizione gli oggetti BIM che rappresentino i prodotti in catalogo, molte realtà manifatturiere si sono attrezzate per soddisfare questa specifica esigenza. C’è una forte presa di coscienza da parte di tutti gli attori della filiera delle costruzioni e dei produttori, di quanto sia importante partecipare al cambiamento in atto. D’altro canto succede spesso che non vengano rispettate norme, standard e linee guida presenti nel panorama del mondo della digitalizzazione e, quando un progettista deve utilizzare i file che i produttori distribuiscono, non è raro che debba intervenire sull’oggetto per fare in modo che contenga tutte le informazioni necessarie. La considerazione vale anche per la gestione delle informazioni all’interno delle aziende stesse: una struttura solida e standardizzata del dato consente a tutti i comparti (ufficio tecnico, commerciale, marketing, etc.) di poter fare affidamento ad una fonte comune dalla quale essere in grado di recuperare la maggior parte delle informazioni.
Nel Regno Unito, per fare in modo che le famiglie parametriche distribuite dai produttori rispondessero alle richieste del mercato, sono stati introdotti dal CIBSE (Chartered Institution of Building Services Engineers) i PDT (Product Data Template), una risorsa estremamente utile per risolvere questo grande problema. I PDT nascono con l’idea di fornire dati di prodotto adeguati e universali, evitando che ogni produttore utilizzi uno standard proprio, studiato all’interno dell’azienda. Uno strumento di questo tipo non fa altro che aumentare efficienza e produttività, perché permette la condivisione dei dati in maniera coerente ed affidabile, permettendo l’accesso e la comprensione a chiunque ne abbia bisogno, a partire dalle prime fasi progettuali, fino a giungere alla gestione e manutenzione dell’opera. Un PDT quindi non è altro che una scheda contenente una serie di parametri specifica per ogni categoria di prodotto con la quale si sta lavorando e ciò consente, ad un produttore o a chiunque stia creando un determinato oggetto, di popolare tutte le informazioni che ritiene opportune al fine che intende raggiungere. Una volta che un PDT è stato compilato nei parametri di interesse, l’output viene definito PDS (Product Data Sheet) vale a dire una scheda tecnica di prodotto.
Normative sui dati e sui parametri
Le principali norme che supportano la razionalizzazione delle informazioni sono: UNI EN ISO 23386:2020 “Building information modelling e altri processi digitali utilizzati nelle costruzioni – Metodologia per descrivere, creare e mantenere proprietà nei dizionari di dati interconnessi” all’interno della quale vengono stabilite le regole per la definizione delle proprietà utilizzate nella costruzione, una metodologia per la loro creazione e non meno importante per la loro manutenzione. Tutto questo per favorire una condivisione sicura e senza intoppi tra gli attori che partecipano al processo. La UNI EN ISO 23387:2020 “Building information modelling (BIM) – Modelli di dati per oggetti da costruzione utilizzati nel ciclo di vita dei beni edilizi – Concetti e principi” che stabilisce i principi e la struttura dei modelli di dati per oggetti da costruzione. La norma è stata pensata per supportare i processi digitali utilizzando formati che siano leggibili dai software grazie ad una struttura dati di riferimento creati proprio per scambiare informazioni su qualsiasi tipo di oggetto da costruzione, sia che si tratti di un prodotto, di un sistema o di un edificio.
A livello nazionale esiste poi una specifica tecnica, la UNI/TS 11337-3:2015 “Edilizia e opere di ingegneria civile – Criteri di codificazione di opere e prodotti da costruzione, attività e risorse – Parte 3: Modelli di raccolta, organizzazione e archiviazione dell’informazione tecnica per i prodotti da costruzione” che ha lo scopo di presentare una guida operativa che mostri come raccogliere e archiviare i dati e le informazioni tecniche dei prodotti nel mondo delle costruzioni.
Nello specifico, per qualsiasi prodotto da costruzione, è possibile avere una descrizione qualitativa ed una quantitativa. Questo tipo di modello è pensato per essere utilizzato da tutti gli operatori che intervengono durante le varie fasi di progettazione, arrivando fino al monitoraggio e al mantenimento dell’opera.
Altri importanti riferimenti sono la UNI EN ISO 16757-1:2019 e la UNI EN ISO 16757-2:2019 che forniscono le strutture di dati per cataloghi di prodotti elettronici consentendo il trasferimento delle informazioni di prodotto a software specifici.
Uno dei temi più attuali riguarda l’evoluzione dei LOD (Level Of Development) e LOI (Level Of Information) all’attuale LOIN (Level Of Information Need) nella recente norma UNI EN 17412-1 grazie alla quale viene sottolineata l’assoluta necessità di avere un contenuto informativo adeguato ai reali bisogni del modello, senza fare mancare nulla, ma evidenziando quanto sia importante non eccedere nemmeno all’opposto inserendo una quantità eccesiva di informazioni in contesti o fasi che non richiedono un tipo di approccio del genere.
L’importanza di una libreria BIM
La metodologia BIM è ormai un requisito che sta acquisendo sempre più importanza nel mondo delle costruzioni, basti pensare l’obbligatorietà di utilizzo per appalti con base di gara superiore ai 15 milioni di euro, che si ridurrà progressivamente fino a coinvolgere tutti gli appalti superiori ad 1 milione di euro entro il 2025. Questo implica un continuo aumento della domanda di contenuti pronti all’utilizzo e risulta fondamentale per i produttori sviluppare un catalogo digitale dei propri prodotti, così da permettere ad ingegneri, architetti e designer di poter utilizzare all’interno dei loro progetti ciò che il mercato realmente offre. Per le aziende si è aperto un nuovo modo di attrarre clienti, offrendo loro competenza e supporto anche in un ambito relativamente nuovo, che risulta essere ormai imprescindibile in un settore che corre verso una digitalizzazione sempre più strutturata ed organizzata.
Per confermare un trend in continua crescita e con ampi margini di miglioramento nel “BIM REPORT 2021” di ASSOBIM si evidenzia come tra le varie esigenze di professionisti e progettisti ci sia anche quella di avere da parte delle aziende oggetti BIM completi e dettagliati.
© ASSOBIM – BIM Report 2021, grado di condivisione di alcune affermazioni
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