Soluzioni digitali per ottimizzare il workflow di progetto
di Carlo Besozzi Valentini, BIM Consultant | BIM Manager
L’inevitabile transizione digitale del settore delle costruzioni ha portato ad un’adozione sempre più estesa della metodologia BIM da parte di diversi stakeholder coinvolti nelle fasi di progettazione, costruzione e gestione di opere più o meno complesse.
La transizione digitale del settore ha spinto molti sviluppatori ad investire nella ricerca e nell’affinamento di nuove soluzioni tecnologiche a disposizione degli utenti che rivestiranno un ruolo centrale come catalizzatore di ottimizzazione del settore AEC e, grazie allo straordinario aumento del lavoro da remoto dovuto alla pandemia, ha reso la collaborazione attraverso strumenti digitali una necessità. Bloccati in casa e senza la possibilità di confrontarsi direttamente se non attraverso conference call o messaggistica, le piattaforme di collaborazione hanno così dimostrato che la centralizzazione delle informazioni di progetto e di processo può fare la differenza fra essere inclusi od esclusi dal mercato.
Attraverso una disamina di peculiarità e benefici, in questo articolo di approfondimento affrontiamo il tema delle piattaforme di collaborazione più utilizzate nella fase di progettazione, che senza dubbio è caratterizzata da stakeholder più inclini all’adozione di nuovi strumenti digitali.
Cos’è una ICP (Integrated Collaboration Platform)
Le piattaforme di collaborazione integrata (ICP) sono degli strumenti finalizzati ad ottimizzare il processo di progettazione, ponendo una lente di ingrandimento sulla risoluzione condivisa delle problematiche fra diversi team operanti sulla medesima commessa.
Il concetto alla base delle piattaforme integrate di collaborazione è la centralizzazione dei flussi di lavoro in un unico ambiente digitale accessibile a tutti gli stakeholder, indipendentemente dal livello di abilità tecnica. Esse consentono ai team di creare una cultura della responsabilità, mitigare i rischi, diminuire i ritardi e consentire la collaborazione in tempo reale ed accessibile, in alcuni casi, anche da dispositivi mobili come tablet e smartphone.
Vista del modello informativo con localizzazione issues, tags, stamps
All’interno delle ICP viene caricato e mantenuto aggiornato un modello di coordinamento che aggrega i diversi modelli informativi realizzati tramite software di BIM Authoring. Il processo di caricamento può avvenire tramite degli add-in dedicati oppure attraverso l’importazione di file IFC e dunque seguendo un approccio Open BIM. A tal proposito, il consiglio che noi di Bimfactory diamo a chiunque volesse implementare l’utilizzo delle ICP nel proprio workflow, è quello di orientarsi nella scelta del prodotto considerando l’importanza dell’interoperabilità, optando per strumenti che carichino i modelli informativi in formato aperto ed interoperabile, in quanto il rischio di non poter beneficiare di informazioni standardizzate e di una visualizzazione coerente delle geometrie create attraverso qualsiasi software in commercio potrebbe rivelarsi un problema critico e non risolvibile.
Il processo di issue tracking
Come per tutti gli strumenti innovativi, per ottenere dei benefici tangibili tramite il loro utilizzo è necessario indagare e conoscere il processo per poterlo implementare nel modo più efficiente possibile.
Il processo più immediato, che consente i maggiori benefici in fase di progettazione, è l’Issue tracking che permette la creazione, l’assegnazione e il monitoraggio di una determinata problematica – sia essa di origine progettuale, di modellazione o di inserimento dati – dalla scoperta alla risoluzione.
Processo di issue tracking
Le funzionalità dei software di coordinamento possono essere riassunte nell’analisi delle interferenze, nel controllo dei contenuti informativi dei modelli rispetto ai Project Information Requirements definiti in avvio di fase e nelle attività di code checking per il rispetto di determinate normative di natura progettuale. Tali funzionalità, se non di tipo basico, non sono al momento implementate nelle più avanzate ICP. L’approccio degli sviluppatori si è dunque orientato verso la produzione di integrazioni con strumenti per il coordinamento, tramite appositi plug-in o comunicazione delle note di progetto tramite formato BCF (ne abbiamo già parlato in questo articolo).
In seguito all’individuazione delle problematiche riscontrate si procede alla pubblicazione su ICP attraverso un processo di selezione, raggruppamento e categorizzazione ottimizzato per la futura gestione della singola problematica.
Nella ICP vengono caricate delle issue referenziate spazialmente all’interno del modello aggregato ed aggiornato. Le issue generate sono però prive di metadati utili al processo di risoluzione e tale attività è normalmente demandata alle figure responsabili del BIM management o al Project management, in funzione della natura della singola issue.
Vista di elenco issues
I metadati associati ad ogni issue sono di diversa natura, a seconda della ICP utilizzata, ma normalmente possono essere riassumibili in:
- ID: Identificativo sequenziale dell’issue, generato automaticamente una volta avvenuta la sincronizzazione con il modello cloud
- Status: Stato dell’issue per il suo monitoraggio. Una Issue può essere catalogata come Open se creata ma non ancora affrontata, In progress se presa in carico e in via di risoluzione, Solved se risolta e Closed se oggetto di verifica di effettiva risoluzione
- Priority: Definizione del grado di priorità della issue in funzione dell’urgenza per la sua risoluzione
- Deadline: Data entro la quale la issue debba essere risolta
- Assignee: Assegnatario responsabile della risoluzione della issue
- Watchers: Utenti interessati e dunque informati sul processo di risoluzione della issue
Tramite la gestione di tali metadati il processo di risoluzione e variazione dello stato della issue risulta visibile e monitorabile e le informazioni ad essa relativa sono e devono essere valorizzate esclusivamente sulla piattaforma. Ciò porta degli enormi benefici che, coadiuvati con la possibilità di navigare il modello aggregato sempre aggiornato, permettono una maggiore efficacia rispetto, ad esempio, a un processo di risoluzione delle problematiche via e-mail.
Metadati associati alla singola issue
Sistemi di messaggistica integrati nella maggior parte delle ICP in commercio abilitano discussioni finalizzate a risolvere il problema in maniera centralizzata, senza il rischio di perdita di informazioni.
Come per molte altre applicazioni volte a ottimizzare processi, è possibile impostare sistemi di notifiche personalizzate, nonché generare report che fotografino il progress del progetto e lo stato di risoluzione delle diverse problematiche con fini informativi anche rivolti a chi, come il Cliente, spesso non ha un ruolo operativo nella commessa.
L’individuazione della posizione nei modelli informativi delle issues presenti in piattaforma (attività normalmente molto onerosa in termini di tempo) è facilitata grazie all’utilizzo del formato BCF o ai plug-in con i software di authoring più utilizzati, che consentono di localizzare automaticamente nel modello di lavoro gli elementi interessati dalla issue.
Per alcune ICP in commercio le funzionalità illustrate non sono utilizzabili esclusivamente su modelli informativi, ma possono essere funzionali anche alla gestione di elaborati bidimensionali che in questo modo possono essere integrati nel processo di revisione e risoluzione delle problematiche di progetto.